«È urgente “rianimare la speranza” in questo particolare campo dell’esistenza umana [quello del generare figli], tanto decisivo per l’avvenire», scrivono i vescovi italiani nel loro Messaggio per la GIORNATA PER LA VITA di questo anno. Sul come fare però il testo della CEI non è così ricco di indicazioni. È normale che sia così: si vedono prima e meglio i problemi e ciò che li causa, ma le soluzioni sono difficili da trovare perché la realtà sociale è come è per una serie complessa di concause e non si riesce a risolverle tutte insieme. Ci è chiesto però di fare del nostro meglio, come singoli e come comunità credente, per difendere e diffondere la vita umana attraverso una fiducia più profonda in Dio e più diffusa sulle capacità umane di compiere il bene e la giustizia. Ci viene chiesto di essere più vicini e attenti a chi è in difficoltà. Ci viene chiesto di custodire il sorriso che viene da un cuore che ama con speranza. Perché la nostra speranza non è fondata sulle nostre povere forze e capacità, ma sulla Misericordia che è Dio Trinità.
L’Informatore del 2 febbraio 2025
•