L’Informatore del 6 aprile 2025

Le notizie dal mondo possono preoccupare o allietare, ma quanto diamo retta a quelle dall’”altro-mondo”? Facciamo sempre fatica, noi figli dell’illuminismo, a considerare la realtà come più ricca e complessa di quella che vediamo, tocchiamo e misuriamo. La realtà materiale non è disgiunta da quella spirituale. La nostra vita non risponde solo a leggi di causa ed effetto. C’è Dio che è superiore alla nostra “natura” e in essa può intervenire. Ma allora si può continuare a usare il metodo scientifico? La risposta è sì, perché se Dio interviene nella nostra realtà naturale non lo fa usando altro che la natura: la pesca miracolosa portò nelle reti dei pescatori pesci in carne ed ossa, non fantasmini o spiritelli; il Mare Rosso fu prosciugato da un forte vento; il vento della tempesta che colse gli apostoli in mezzo al lago cessò e ci fu bonaccia dopo l’ordine perentorio dato da Gesù. I miracoli ci mostrano come Dio opera nel nostro ordine naturale con capacità soprannaturale. Ecco perché la nostra realtà invisibile andrebbe considerata maggiormente da noi uomini: Dio non parla per niente e noi lo dovremmo ascoltare di più. Questo processo si chiama “conversione”.